Achille il puntino

All'inizio, nel mezzo di un foglio bianco senza disegni né tracce, c'era un puntino. Era chiaro, quasi trasparente. Il sole lo attraversava come uno specchio d'acqua. Pian piano si colorò... E crebbe.

Uno dei soggetti che desta più curiosità nei bambini è l’origine delle cose; l’eterna domanda del “perché” li accompagna dall’infanzia fino all’età adulta. Achille incarna alla perfezione questa parte inquieta, che lo porta a trasformarsi continuamente: si fa crescere occhi, bocca, naso, orecchie, braccia e gambe; tutto ciò col fine di spingersi oltre, saggiare nuove esperienze di vita e crescere. Non importa molto sapere di che specie vivente possa essere Achille. La proposta plastica sviluppata da Marc Taeger non rivela la sua appartenenza a nessun genere. Testo e immagini, invece, indicano chiaramente fin dalle prime pagine che Achille possiede una forte personalità, spirito d’iniziativa propria e sensibilità.

Osservare ciò che ci sta intorno, esplorare il proprio mondo, dilettarsi con le piccole cose della vita, provare sensazioni di felicità, arricchirsi di giorno in giorno con emozioni e sentimenti sono solo alcune delle cose che Achille ci invita a condividere. Sul piano figurativo, Marc Taeger lavora con svariati tipi di carta che prima dipinge e poi ritaglia, dando loro delle forme che, infine, ricompone attraverso la tecnica del collage.
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